"Into the Wild" di Jon Krakauer
Ricordo ancora quando mi è stato consigliato. Eravamo in un locale di Milano, assolutamente poco affollato ed in assoluto relax nonostante uno dei due fosse palesemente in ritardo per una cena di lavoro… davanti a due margarita chiesi quale fosse il libro tra i suoi preferiti che mi consigliava di leggere… Tempo di ordinarlo su Amazon ed è finito in cima alla fila dei libri che avrei letto terminato quelli iniziati.
Non sono arrivata a leggere 10 righe e stavo già mandando un messaggio in lacrime del tipo “ma cosa mi hai consigliato?! C’è il protagonista che non sopravvive!”. Adesso ripensandoci, mi viene da sorridere perchè è diventato uno dei miei libri preferiti!
Sapevo che era una storia vera, e io adoro le storie vere, quindi proseguii titubante nella speranza di non sognarmi la lettura durante la notte… Lo so, sono peggio dei bimbi che fanno gli incubi quando hanno paura… ma sono fatta così e rincuorata dalla risposta dove mi confermava che il racconto meritava di essere letto ho proseguito.
Questo libro lo ho adorato ed ha implementato in me la curiosità verso le escursioni! Verso lo stare a contatto con la natura! Quindi lo consiglio a chi piace esplorare e spingersi oltre la mera apparenza della gita in montagna. A chi piace la vera essenza wild della natura.
Questa è la vera storia di un ragazzo che ha affrontato due anni in giro per il mondo solo. Dopo aver lasciato la famiglia, una casa e aver donato quello che aveva sul conto corrente in beneficenza. Ha preso uno zaino ed ha intrapreso il suo viaggio.

Sognava le terre estreme dell’Alaska e ha provato a spingersi oltre i suoi limiti. “Sono rinato. Questa è la mia alba. La vita reale è appena cominciata.”
È un’avventura, una riflessione su quelle che sono state le sue avventure e ciò che lo ha portato in Alaska. Con i racconti e le riflessioni di chi lo ha conosciuto e del giornalista che ha raccontato la sua storia. “Il significato che il ragazzo attribuiva alla vita andava oltre un tracciato comodo: McCandless diffidava nel valore dei traguardi facili, e pretendeva molto da se, molto di più di quanto non fosse in grado di dare.”
Purtroppo da quella foresta non è mai uscito, ma ha affrontato sfide che in pochi hanno la sfrontatezza di provare anche solo ad immaginare. Ha davvero vissuto quello che voleva vivere non curante del giudizio delle altre persone. La sua storia è di ispirazione perchè ti fa capire quanto ci zavorriamo di cose superflue e di quanto in realtà ci serva poco per stare bene, ma soprattutto perchè ha vissuto secondo le SUE REGOLE, fregandosene degli stereotipi della società che ci limitano e ci ingabbiano.

